8.2.07

A parte che non ho mai visto un’autobianchi y10 con a bordo un automobilista sano.
Quello che in questo momento sta ingranando la seconda davanti a me su un rettilineo libero con un limite minimo di 120, ha centodiciotto anni e il gesso su una o più parti del corpo.
Dietro di lui, numerico 45 clacson che suonano Wagner, il quarantaseiesimo sono io che suono i 25 minuti strumentali di this is the end, il quarantasettesimo è Wagner in elicottero.
Primo incrocio. Il nostro frena e la macchina si spegne.
Nell’impossibilità di sorpasso causa spartitraffico di metallo borchiato, puoi fare due cose.
La prima. Mettere sigur ros e suicidarti. La seconda. Smontarne un pezzo con una moneta da un euro e poi risaldarlo. Sempre che l’a-team lavori ancora anche senza Hannibal.

Semaforo verde, frena, la ipsilon si spegne.
Qualcuno applaude. Il donnino biondo dietro di me nel cayenne in ritardo sulla manicure del martedì apre il bigino di quattroruote e grida : la frizione, pirla.
La ipsilon sembra non riaccendersi. Poi parte in retro. Mette la freccia a sinistra. Va dritta.
Altro semaforo verde. Frena. Si spegne.
Io sto curando il donnino laccato con il retrovisore perché tra cinque minuti esce dal cayenne e mi sembra il tipo che prima spara e poi chiede.
E invece.
Al terzo tentativo fallito di accensione, Lui mette le quattro frecce in mezzo alla strada, apre la portiera,
esce.
Poi cammina claudicante verso il bar sulla destra. Entra e ciao. io ho parcheggiato.
E ordina un bianchino.

Tralasciando la mia manovra di sorpasso.
Arrivo all’autoscuola.
Si. Devo rinnovare la patente.
Impiegato: 40 euro.
Finito?
No. Deve fare la visita. Ma questa patente è scaduta da 4 mesi, non sa che multa avrebbe pagato se l’avessero fermata?
Ma figuriamoci. Mia madre mi ha fatto l’autista per quattro mesi. Adesso mi ha accompagnata mio nonno che è al bar a bere un bianchino.
Sul foglio ci sono 56 domande sul mio stato di salute, incluse domande su sifilide, pellagra, e malattie oculistiche relative al mio albero genealogico.
La mia famiglia compresa progenitori del medioevo, ha sempre vantato un gran dna oftalmico. Mia zia ha dodici malattie all’occhio. Sua madre è la foto di copertina di un libro di chirurgia. Uno dei miei avi fingeva di non essere cieco.
Nelle case dei miei parenti si trovavano a ogni angolo occhiali con spessore 5 centimetri, uno per la visione da lontano, uno per il giorno, uno per la notte, uno per la lettura in bianco e nero, uno per la lettura a colori, uno per riposo, tutti con montature da aviatore. Mio fratello non ha fatto militare perché avrebbe sparato agli alberi.
Io ricordo che per esperimento scientifico andavo sui pattini a rotelle portando gli occhiali di mia bisnonna, meno 10 decimi. L’esperimento scientifico: non cadere.
Le conseguenze della scienza:
Superfiorella: dottore mia figlia ha sempre mal di testa.
Dottore: è la pubertà.
(No, cazzo, sono tre mesi che metto gli occhiali della bisnonna per tre ore al giorno, qualcuno mi becchi e mi picchi, per dio)

Visita.
Dottore: stai bene?
Io: si.
(fa una riga verticale sulle 56 domande : a posto.)
Hai le lenti a contatto?
si.
Bene, copri l’occhio destro.
(indica una lettera)
P.
No.
K.
No. Copri il sinistro.
(indica una lettera)
G.
No.
N.
Quasi.
Bene.
(scrive dieci decimi)
Rivederla.

Impiegato: Fatto. Tenga. Questo foglio A3 lo deve conservare fino a quando le arriverà a casa tra poco meno di un anno un adesivo di 4mm per 2, che sbava fino a ridursi in poltiglia nel giro di una settimana, probabilmente le arriva già poltiglia, lei attacchi quello che riesce oppure faccia un pasticcetto con la biro, così attesta il rinnovo.

Mi chiedo perché non potevo fare la visita e pagare le 40 euro via internet.