1.6.04

Ora di punta milano centro.
Mentre in retro percorro un senso unico mi accorgo di essere circondata da divieti militari.
Vedo un autosilos e contemporaneamente la sagoma di una madonna.
16 euro all’ora. onesti.
Il proprietario ha le cornee dissociate, una ti guarda dritto, l’altra scivola nell’angolo esterno dell’occhio, lentamente. Sposta lo sguardo a nord; la cornea facoltativa improvvisamente segue quella qualificata, poi ritorna al suo angolino. Ma senza fretta, con disimpegno.
“ecco il biglietto. Mi lascia le chiavi?”

si.
un attimo.”
Scappo fuori, entro in S.Ambrogio e butto le chiavi nell’acqua santiera.
La via del palazzo del commercialista è inesistente sulle mappe.
Camminando in corso Magenta due individui mi bendano gli occhi da tergo. Quando mi tolgono la benda sono davanti a una portineria.
“Studio X, grazie”
“primo piano.”
Il portinaio corre a ostruirmi il passaggio alle scale.
“ Non prenda le scale, le scale sono inagibili.”
Pulisce il pomello con uno straccio e stringe con affetto il glassex aceto multiuso.
Mi sbarra il passaggio all’ascensore.
Parla puntandomi il glassex in fronte. “No, prenda l’ascensore di destra. Quello di sinistra è inagibile.”
Mi segue, ci tiene a premere con il guanto il pulsante UNO.
I suoi occhi nella fessura tra i due portelli mi fissano mentre salgo e ammoniscono: mi stai sporcando il palazzo.
Sala riunioni. Inizia l’assemblea societaria.
Il commercialista parla di bilancio per trenta minuti, ogni tanto mi rivolge lo sguardo in cerca di approvazione.
Vorrei dirgli.
Non sto capendo un cazzo.
Sto pensando alla morte di ayrton senna.
Non sopporto chi estrae dal pacchetto una sigaretta fumata a metà e se la riaccende.
Il plico che mi hai consegnato venti minuti fa titolato ‘Relazione di bilancio’ non è scritto in italiano.
Bruce Willis in mimetica.
Cheescake al limone, 150 kg, in una vasca idromassaggio.
Ma sorrido.
Firmo al buio la relazione.
Poi si parla tra soci. La discussione degenera verso le 20. Il commercialista lascia la sala riunioni fingendo un attacco di scolo.
Ogni tanto entra per riporre sul tavolo due caraffe di isostad.
Un socio è già in piedi sulla sedia e sta stracciando la sua copia di atto costitutivo.
Un altro tira fuori dalla ventiquattrore due taniche di benzina e le appoggia sul tavolo di cristallo.
Poi decidiamo di andare a discutere al filaforum, un giorno di settimana prossima.
Usciamo dall’ufficio. Il portinaio ci sbarra la strada, lucida la targhetta “inagibile” dell’ascensore e ci indica di uscire dalle impalcature esterne.
Lo accoglieranno una settimana dopo nel pronto soccorso dell’Ospedale L.Sacco per aver infilato il pisello nel flacone di glassex splendidoccia.
Autosilos.
Ciclope guarda il parabrezza di un’audi tt ma pulisce quello di una smart adiacente.
Arrivederci.
Avvio.
“no, aspetta signorina. prova a riaccendere. La tua macchina ha fatto un rumore di ..valvole.”
Riavvio.
“Ecco, l’hai sentito?”
Lo lascio mentre controlla le valvole a una slk.