15.1.04

[ OT ]
Entrare in un centro commerciale per un insonne cronica è un po’ come essere legati a una sedia, con di fronte un televisore acceso su sarabanda.
Il rumore del carrello altrui è la terza cosa che odio di più al mondo dopo la raccolta degli indumenti per il burundi e la bambina che piange con in mano barbie calva. E’ dicembre, tra pochi giorni è natale, e il post è insopportabilmente retroattivo.
la seconda ragione per cui mi trovo in un centro commerciale è sostenere mia sorella nel suo impulso autodistruttivo. ha intenzione di regalare a mio padre due sloggy rosse e dovrà portare fino in fondo la sua deficienza costituzionale, a costo di andare io allo Sloggy Red Showroom
Prendo due confezioni di Illy espresso e le lascio nel reparto pigiami.
Mentre cammino per la corsia lo vedo:
barba lunga grigio-bianca, grassoccio, vestito da homeless.
Gli passo davanti e dopo pochi secondi alle mie spalle mi dice ciao, e il mio nome.
Il mio nome, scandito, nettamente il mio nome.
Mi giro.
Sparito.
Io ho visto babbonatale.
Babbonatale è un barbone.
Ora, il fatto che poi l’abbia rivisto di sfuggita nel reparto alcolici non va che a ribadire la mia tesi. Tutti gli sforzi dei miei genitori nell’infanzia per convincermi che non esisteva sono classificabili come arroganza gratuita.