13.10.03

1 agosto 2002
Cammini per la strada e trovi l’unica creatura senza colpa di questo fottuto mondo abbandonata in una scatola di cartone. Fai i complimenti al figlio di puttana che ha fatto la fatica di abbandonarla sotto il sole a 40° di agosto e non immergerla nell’acido, a chi esce con lui e a chi eventualmente se l’è sposato.
E lei è malandata, ha le ossa di cristallo, non piange non ha più voce
sa che è vomitata dalla vita ma vuole solo vedere fuori, per un attimo, dalla scatola troppo alta
Solo per un attimo, invoca il suo angelo, chiede solo di vedere, altri colori, prima di non poter più aprire gli occhi
E il suo angelo arriva, è sopra di lei, e la solleva.
E lei che si aspettava paesaggi di carta da pacco scopre tutta la musica che il destino aveva deciso di interrompere
E si rannicchia sul divano e ti guarda con gli occhi di chi ha più di quello che attendeva
Di chi ringrazia il mondo perché ha potuto dormire su un divano
12 ottobre 2003
Scavi una buca nel terreno, e devi lasciarci dentro l’unica creatura senza colpa di questo fottuto mondo.
Dormi piccola mia

9.10.03

Ammettendo che Vita in Diretta dia senso al pomeriggio di qualche essere umano, ho scoperto qualcosa di peggio durante lo zapping pre-influenzale conciliante la caduta del paracetamolo in esofago.
Non voglio insistere sul fatto che il videoclip della categoria Sudore Rorido non riesce a gestirlo al 100% neanche ricky martin.
ma tiziano ferro.
Portare bene quattordici anni non significa poter fare i video con le fighe.
E, secondo, l’ultima proposizione che pronuncia prima dell’imbarazzante silenzio finale.
La si scorpori dal resto e si realizzi che non è altro che la conclusione di uno scambio di idee sostenuto in grembiulino sull’ultimo piolo di uno scivolo.
Non mi vergognavo così del genere umano dall’ultima volta che ho sentito per sbaglio una sigla del gabibbo

.

È scomparsa una petroliera zona triangolo delle bermuda e dovrebbe ricomparire a Cormano, se qualcuno abita lì mi tiene via un po’ di diesel grazie

7.10.03

La tua attività preferita del sabato sera (ricaricare la tessera della videoteca) si scontra nel momento in cui il 30% dell’umanità circostante non autoctona decide di affrontare Milano nell’inquietante giorno pre-festivo.
La reazione del trentenne mentale davanti all’idea del locale medio milanese al sabato sera si manifesta prima con una maschera di stupore ironico, e – in seguito alla realizzazione – con alterazioni a carico del rene, vertigini e interruzione della gravidanza.
Sparsa la voce durante l’aperitivo, si scopre che la fede jainista è coltivata da numerosi conoscenti, che dichiarano di dover partecipare a un’illuminazione spirituale, fissata per le 23.40 alle Torri Warner Bros di Vimercate
Avvistato chi fa spontaneamente la verde in un motore diesel calcolando il numero di km casa-videoteca videoteca-casa prima che gli scoppi la mazda
Rimasti in un numero inferiore a dieci si va, con lo sguardo delle zebre quando vengono trasportate allo zoo di buccinasco
Inversioni a U sulla milano-meda.
Sotto il cartello “milano” appare la scritta Scuola Materna Sacro Cuore.
I primi esseri umani muniti di chupa chupa a luce intermittente legato al collo ci attraversano la strada.
Si vomita nel sacchetto dell’esselunga legato precedentemente alle orecchie.
Viale Abruzzi. Genitori in tuta di polipropilene dei mondiali USA 94 accompagnano pargoli a mangiare la loro prima pastiglia
Il locale è sovraffollato. Il timbro per uscire riporta la scritta “ACNE”
Quando il vocalist suggerisce di alzare le mani si prende a schiaffi la prima quindicenne sculettante e ci si ritrova in bmw a sfogliare le foto di ibiza 1993
Dieci minuti dopo sei davanti alla videoteca 24h a cercare un film con Tognazzi

3.10.03

Ore di guida jackass in cui la mia diottria intuiva la carreggiata e approssimativamente le luci delle altre auto.
Hotel*****.
Il letto a cinque piazze e l’ortogonalità precostituita delle stanze di albergo mi costringono a creare Caos proporzionale per sopravvivere.
Le caramelle natura-bio al mirtillo posizionate a spina di pesce nel plateau mi procurano un attacco d’asma
Mi trascino verso il bagno, il marmo rosa riflette la perpendicolarità delle otto salviette con la scritta Lei, Lui, Lei-mattino, Lui-mattino, Lei-sera, Lei-pomeriggio, Lei-notte, Lei-indisposta
Disperdo la saponettistica omaggio sul pavimento e mi precipito con la testa nel frigo-bar.
Due succhi di pera, soft drinks, anacardi.
esco dalla camera, spalle alla porta.
Respiro affannosamente.
Noto che gli specchi sul corridoio non hanno alcuna impronta digitale e emanano effluvi di glassex. I miei anticorpi non reggeranno un altro giorno
Scrivo su uno degli specchi con rossetto ultra-mat: camera 2106, alcool QUI.
Poi, quando il mio bagaglio è gentilmente asperso sul parquet riesco a rilassarmi.
Mentre affronto il solito problema di farmi impiantare degli occhi cromati lo vedo.
E’ lì, nascosto dietro il pannello dei canali porno divisione Polonia:
la lastra in alluminio con scolpito “vietato fumare”.
Cerco il logo di Scherzi A Parte sul depliant dell’Hotel.
Poi posiziono le barclay a spina di pesce sul plateau, ne accendo una e uso il portacenere a forma di cassetto.