23.1.04

Tra gli obiettivi di gennaio, a parte rimanere bloccata per sbaglio in un ascensore con il cantante dei muse, sono orientata a trasportare il mio pianoforte sul tetto. Semplicemente perché è ovvio che chopin va suonato in salita dentro un banco di nebbia e con un principio di osteoporosi.

In secondo luogo, sette boeing all’ora sopra il mio tetto sono considerevolmente eccessivi se valutiamo che febbraio è il mio periodo britannico e quest’anno la cosa più britannica che posso incrociare sono i sottobicchieri bitter ale
Tra l’altro suppongo che tutti gli aerei che sorvolano la mia area visiva siano diretti a stansted, e che a bordo ci sia un buon 80% di conoscenti partiti per andare a fumare una B&H in Trafalgar Square sulla piastrella con scritto sopra il mio nome.
Poi chiami L. nella speranza che sia sul cesso di casa dei genitori a Lurago Caccivio a leggere Vagina Oggi e invece no, è a Rio da sei mesi, e ha il problema irreversibile dell’amaca rotta in salotto. Grazie ai consigli del corso “contieni la frustrazione” supplemento alla rivista Roba Caduta Dai Camion, ho rubato una sedia dalla sala attesa del gate 8 di malpensa, e l’ho posizionata in anticamera