28.10.02

Nell’esaurimento del doposmau le risposte alle gambe gonfie da affollamento sono essenzialmente due.
Prima. Idromassaggio con numero variabile di compagni delle indie.
Seconda. Dvd, divano e sacco americano (XXL) di galatine.
Scelta: la seconda, perché non vanto di jacuzzi. (essenziale. La mia categoria professionale si ribellerà al fatto di poter scaricare l’Iva di Eva3000 ma non dell’idromassaggio)
Blockbuster chiuso, ripiego su videoteche rispettabili ma esenti da hagen-datz.
Scelta di oggi: light. Ocean’s Eleven, nella speranza di assistere al fratello di Snatch.
Il mio giudizio finale e la visione del film vengono seriamente compromessi dalla domanda di un amico: “dammi la classifica personale del trio” e dal mio essere femminile sensibile.
Palese, implicita e giusta omissione dal trio, matt damon. Motivo, i miei 24 anni compiuti.
I 3 pilastri virili (clooney-pitt-garcia) oscillano nella mia graduatoria alternativamente per tutta la durata del film. Ad un certo punto garcia demolisce gli avversari con l’atteggiamento godfather che trasuda dal suo personaggio. Si subodora una lieve percentuale di accento siciliano. Le sue quotazioni si impennano, calibrate da un pitt abulico e retrocedente. Ma l’uscita da prigione di clooney fisionomicamente debilitato e rasoioless in smoking rimette in discussione i termini della scala di valori.
Esito: fastidioso pareggio.
Ergo, solo una soluzione. Clooney, 6 maggio: Toro. Garcia, 12 aprile: Ariete.
Vince Clooney tre a zero.
Esito del film: troppo poco sangue, troppe poche docce.