29.8.03

Alla fiera “Centouno attrazioni per i tuoi neurotrasmettitori” biennale, tenuta a *x*, intravedo il Direttore, seduto in penultima fila. Inizialmente lo scambio per George Peppard.
Poi rammento di aver partecipato al seminario Serotonina Ricreativa un’ora prima.
Ordino un bayer martini, saluto Freddy Mercury e sprofondo nella poltrona attigua.
Non ci rivolgiamo lo sguardo per non incorrere al quinto effetto indesiderato segnalato nel foglio illustrativo del farmaco sperimentale *x* “vedere nettamente attraverso i vestiti”.
Il direttore è un signore.
Intanto un docente sul palco videoproietta il grippaggio degli assoni.
Direttore: guardalo.secondo te un’ape ha il cazzo più grosso del suo?
Il direttore è un signore.
Io gli comunico che nelle istruzioni del farmaco sperimentale *x* dato ai pazienti con diottria inadeguata non è specificato l’avverbio “nettamente”;
ma rispondo “direttore, niente di preoccupante, è Cher”
Un’ora dopo mi ritrovo vestita in una vasca idromassaggio, poi mi avvio fradicia per non perdermi l’esercitazione del corso “antidolorifici, succo e polpa di albicocca”
Scorgo qualcuno che assomiglia al direttore, è lui. Ecco dove cazzo era finito dal 16.08. Mi siedo accanto e parliamo di pallottole incamiciate al teflon, asfalto gommato, sopravvalutazione umana, anal detonetor, topi d’allevamento, uteri artificiali, panino col formaggio tigre, stigmate Yoda tachimetro transfer e packaging.
Gli ultimi miei ricordi della trasferta a *x* roteano intorno a un tango con George Peppard cieco.

20.8.03

Dato il seguente url
www.istruzione.it/reclutamento_princ.shtml
dettato al telefono, leggo questo foglietto posizionato sopra la tastiera:

signori, mia madre.

17.7.03

Tetto. Qualcosa mi sfiora leggermente la coscia.
Ci appoggio lo sguardo. Aracnide comune gambe ellissoidi deambula verso zone meno spirituali. Ritorno col cranio alla posizione antecedente, luna calante, boccata di condensato mg 8
All’espirazione
realizzo.
I vicini riferiscono che il doppio carpiato eseguito da altezza tetto presentava difetti conclusivi, e durante l’avvitamento le mani erano troppo vicine alle ginocchia

13.8.03

Questa vignetta rappresenta una venticinquenne oppressa davanti a schermo 1600×1200** :
Trovare e tracciare con una X le differenze con la vignetta a destra “Arancia Meccanica” e quella a sinistra “Alberto Angela , Allah e le dune” tenendo conto del seguente ambiente circostante alle ore 17.50 di oggi:
sottotetto = 45°c
case = 54°c
coppa del nonno = orzata
sigaretta barclay = ammoniaca / fumi di coccoina bruciata
Da esterno mansarda rumori variabili:
-tuffi sensei in piscina inaccessibile/immensa
-cagnara infantile
-osservazioni innocenti tra cui: “oggi è un po’ fredda l’acqua”; “vediamo se stai in apnea 30 minuti”

Considerata la mia intolleranza per qualsiasi fenomeno genetico inferiore ai dieci anni di presenza, mantengo la calma guardando le foto delle celle di san quintino
Poi annovero le insolite occasioni dove il target di GIG non mi ha frustrato.
Due.
Caso 1. Aeroporto di Malpensa, volo 1678 destinazione: Egitto
Padre: “che ore sono luca?”
Pargolo: “le 16 e 78”
Caso 2. P.d.v.: tetto lato ombra, pausa barclay. Piscina sopracitata, bambina con codini si tuffa in acqua. Emerge. Seienne maschio con pistola d’acqua avvista e strilla:
“un topo acquatico, aiuto.”

**chiosa. immaginare perché, con uno schermo a 1600×1200, prima di leggere l’Hotel Messico debba chiedere scusa al mio oculista, oltre che ai miei genitori

11.8.03

Oggi -orario riservato- in una toilette di corso XXII marzo, dimostrazione superiorità fisica no limits.
L.W. si siederà a pantaloni calati sul proprio cesso abbracciando un condizionatore portatile su livello BJORK FROST orientato a getto sul basso ventre, e starà in attesa.
Sponsor: Sector

8.8.03

Terza e penultima tranche di muratori, identità etnica: egiziana.
Considerata la settimana sul mar rosso potrei intavolare una disamina edificante per scoprire se ho intravisto qualche parente nascosto dalle merde di cammello. Ma alla loro terza domanda dichiaro di essere stata all’isola d’Elba e gli passo il gatorade.
Reagisco così di fronte all’impotenza umana di sorreggere il terzo mondo, passo un integratore di sali minerali e scappo.
In casamadre, superFiorella.
Dopo un paio di punture di cortisone causa immobilità ossea alla spalla, si guadagna l’appellativo fumettistico, in sintonia col cambiamento di personalità, da SF implicita a SF esplicita.
Guarda Il Cairo che rimestola la vernice per esterni e si impietosisce.

SFiorella: Dici che lo mangiano un panino col salame
Arkangel: Ma’, sono musulmani
SFiorella: Eh. allora?
Arkangel: Allora Salame = Satana
SFiorella : mh. Ma la coppa?

6.8.03

Abbiamo lasciato che lo spirito primitivo della forza dell’ordine detonasse nel primo mese, adesso possiamo togliere il sacco d’obitorio dalla carrozzeria.
Stiamo per uscire.
Per non declassare di nessun punto–patente durante il primo ciclo punitivo ho nascosto a me stessa le chiavi del mezzo di trasporto. Come nascondere a me stessa qualcosa è facilissimo. Rilevo un angolo remoto, nascondo l’oggetto, e dopo cinque minuti mi sto già chiedendo cosa cazzo ci faccio in piedi

4.8.03

L’Egitto per il mio fenotipo propone trentamila cammelli.
il sogno di pensarli transitare in viale monza con la targhetta in alluminio recante il mio nome/indirizzo/fototessera e quindi vivere col burqua per sempre, crolla di fronte al progetto di andare in giro per tutto il corso della vacanza con il badge “SPIA POLITICA PALESTINESE”
Evitando solo per estetica di legarmi alle caviglie due sacchetti dell’esselunga, salgo sulla gobba.
Sul dromedario si può fumare.
Mi sento un fotogramma del film MalcomX per venti minuti di odore inaccettabile, che impregna ogni tipo di tessuto incluso lattice akuel grandi scontri
Voce lontana di una guida.
Dopo aver bevuto il thè beduino ancora voce lontana di una guida ma doppiata da ferruccio amendola.
“Alla vostra destra, il nulla.”
“Non fotografate le carcasse di cani abbandonate nel deserto”
“Non fate caso ai cartelli FIRE ZONE, ARMED ZONE”
“se il vostro cammello sta per calcare una mina, avvertite gli altri”
“le pallottole volanti non si vedono, si sentono solamente”
“Non date i vostri orecchini de beers alle zingare”
Torno al villaggio vodafone (un ripetitore ogni 2 mt, un casinò ogni 200), rimuovo pantaloni di lino + nike + maglietta. Li infilo effervescenti in un sacchetto non biodegradabile, ci scrivo sopra CAMMELLO con uni-posca fuxia. Annodo saldamente per non intaccare l’ecosistema aeriforme.
4 ore dopo lo incenerisco sul sinai, sopra un cespuglio eccentricamente ardente di fuoco perpetuo

1.8.03

Stavolta gli arti inferiori sono rimasti uniti al corpo ma per trovare la testa cammina per mezzo chilometro sui binari. Durante il sopralluogo nel raggio del suicidio estivo riscontra particolari anatomici affini a quelli di un amico. E poi no; con grande sollievo accerta di non avere conoscenti che portano salopette ad agosto
Estrae la pistola dai coglioni e la ripone nel marsupio. Apre la porta del Blues Pub accolto da Lonely Stranger, grazie a Clapton per questo suo unico regalo di compleanno
Al bancone Luke, o dopo il mese scorso “Amanda”, abbevera i portaceneri; si lamenta di non averlo mai visto in divisa e piagnucola di meritarsi un laccio di anfibio militare, per souvenir e feticismo.
“so che la fodera ascellare sarebbe chiederti troppo. Anche se quel grumo pappettoso che ti penzola dal gomito sembra proprio un pezzo di cervello. Ah ciao wil –grida- ti stai stempiando come un prepuzio”
Wil Calcaterra, istruttore di pallavolo serie c, scuola polacca, arriva e si siede sugli sgabelli della depressione “devo ricominciare a prendere gli ormoni della tua marca. Guinness extra-cold per lo sbirro qui, e per me lo stesso”
Lo sbirro si ripulisce il gomito sul sottobicchiere Birra Poretti e ordinerebbe una chitarra.
“So a cosa stai pensando” deglutisce Calcaterra “a due tette sulla schiena”
“Sbagliato. Al fatto che il vincitore di oggi del premio suicidio-ferroviario ti assomigliava in modo raccapricciante”
Lady Luke triangola i suoi glutei leopardati verso un giovane virgulto degli steroidi via endovenosa, che fulgido chiede un bellini
“amoreee, sei sviluppato ormai, ti faccio mh..l’Amanda Rum”
Sbirro + allenatore distolgono contemporaneamente lo sguardo dall’angolo dei travestiti e constatano l’età delle olive verdi esposte.
Proprio due giorni fa, una delle migliori schiacciatrici della squadra di pallavolo è crollata a terra durante l’ allenamento. L’allenamento polacco consiste in una breve corsa di 18 km all’indietro con una compagna in spalla e tredici kg attaccati alla cintura e due alle caviglie, su una collina fangosa colonizzata da catene di Burger King e Spizzico. E’ crollata a terra per l’odore di fritto.
L’agente fa un doppio pallone bigbubble con un’oliva.
E’ il suo compleanno, una birra per rimuovere i flashback del grappolo di budella fuoriuscite che non gli permetterebbero di superare l’antipasto della cena che qualcuno gli sta preparando, e via nella sua mansarda.
Amanda snocciola due cubetti di ghiaccio nel suo cocktail eterofobico e ammicca sinusoidale: “amore, non ti fermi mai a pensare che nella vita ti passano DAVANTI tante Occasioni che o insegui mentre se ne stanno andando o perdi per sempre?” e gli presenta il parapetto in faccia.
la porta del Blues si richiude.
Appoggia l’ombrello irrigando il tappetino quadrifoglio irish e scioglie i capelli rossi
Ha il viso emaciato, occhiaie profonde senza speranza e un vestito nero collo-ginocchia che non nasconde la distribuzione anatomica
Attraversa nubi di testosterone alcolizzato e variabilmente collaudato in carcere e si siede sul seggiolino di velluto.
Mick Rogan lascia cadere il bicchierino di pera e salva in extremis il rum. McNamara inghiotte tre gusci di arachidi, Amanda approfitta del trasferimento di attenzione per quantificare l’architettura inguinale del personal trainer. Media.
Lei.Apre il pianoforte nero a coda e chiude gli occhi.
Suona un notturno di Chopin, ma sembra che si cimenti in un massaggio tailandese con burro morbido di karitè.
L’agente posa la pinta sul tavolo e rimescola il pomo d’adamo, per un attimo è sdraiato su cuscini enormi e la pianista rossa gli sta massaggiando la schiena; piccole candele profumate lo circondano e lui è nudo, davanti a un caminetto.
Trattiene la nota finale e stacca le mani bianchissime dai tasti.
Richiude il pianoforte e il velo di tristezza si fa più cupo. Si alza lentamente ed esce dal Pub.
Lascia un pacchetto di sigarette sulla coda del pianoforte e l’ombrello sulla soglia.
Non rientrerà mai più.
Nel bagno, lamenti leopardati suggellano l’incontro con l’amminoacido medio.
Wil Calcaterra cerca una spiegazione della liricità recente sul foglio PubNews appeso sull’erogatore di pepsi. Trova annotata una lista di chirurghi plastici.
Lo sbirro non respira da più di tre minuti.
McNamara vomita.