31.3.04

Grande magazzino schierato politicamente, dieci minuti prima della chiusura.
Attraverso in fretta i portelli automatici, una voce da dietro.
Signorina.
Mi giro. E’ il responsabile della sicurezza, divisa con badge, cognome Rigamonti fototessera con ex-capelli sulle tempie. Mi punta la pinzatrice come se fosse una pistola.
Mi dica.
Agita la pinzatrice disegnando la sagoma dell’apparato genitale maschile: “mi scusi, dentro la borsa a tracolla ha un portatile?”
“no”
e poi fa quel segno.
Che preannuncia la cosa più triste di un supermercato dopo entrare in un supermercato.
L’ Insaccatore.
Redaelli legge l’orrore nei miei occhi e ricambia, perché io so, lui sa, entrambi sappiamo. Che dopo la chiusura, il macdonald del secondo piano prende in prestito l’Insaccatore, mette i furetti col culo dalla parte del sacchetto, abbassa la lama incandescente e confeziona l’animale decapitato per il crispy mcbacon.
Mi imballa la borsa e mi dirigo verso il reparto muller alla vaniglia con un involtino a tracolla.
Una settimana dopo.
Grande magazzino schierato politicamente, nove minuti prima della chiusura.
Appena attraversata l’entrata, una voce da dietro.
Signorina.
Mi giro. Il responsabile della sicurezza Conforti, nella fototessera abbronzato con sfondo brasiliano, cioè un dotato culo nero. Agita la pinzatrice simulando una penetrazione aerea.
“mi scusi, dentro quella borsa ha un portatile?”
“si”.
non è vero, ma alzo il sopracciglio denotando attendibilità.
Fa il segno.
Un furetto mi passa tra le gambe mentre consegno la borsa. Stimo l’irrilevanza del fattore portatile.
Tutti i clienti camminano per le corsie tenendosi stretti i propri insaccati.
settimana dopo.
Grande magazzino schierato politicamente, cinque minuti prima della chiusura.
Affretto il passo, seguo la scia di una famiglia entrante con sacchetti stefanel pinzati ma. voce da tergo.
“scusi, signorina, nella borsa ha un portatile?”
“Non lo so. L’ho appena rubata a un tizio calvo che ho ammazzato al bancomat.”

30.3.04

Avvicinandosi qualche ragionevole sacramento, gruppi entusiastici di adulti dentro sacchi di iuta saltellano in fila indiana verso il sagrato.
Si alza il vento, il profumo intenso di croissant alla crema pasticcera proveniente dal The Wizard investe anche me a 18 metri di altezza. La fila si blocca, si guarda in faccia e la divisione mariti coatti si stacca dal gruppo angelus e saltella in retromarcia.
I pasticcieri del The Wizard notoriamente urinano nella pasta delle brioches e la mescolano con arti occasionali. Si dice che un vecchio dipendente panettiere con solidi precedenti di spaccio abbia buttato due etti di cocaina nell’impasto delle michette all’arrivo di due carabinieri nel negozio.
La signora G. di via Colombo ha giurato nel 1989 di aver trovato nel suo sfilatino un reggiseno playtex di taglia seconda.
Nessuno ha mai saputo cosa fossero le olive del pane alle olive. Ma a me ne hanno trovate un paio durante la tac.
Si alza il vento. Cammino sulle tegole, penso ai marzo migliori, quelli con i polmoni rosa seduta su un ciliegio che la Sensibilità&Badili srl ha demolito scavalcando l’unicef. penso che Costanzo non ce la fa più.Che sto accendendo da venti minuti una sigaretta col cavatappi e che finalmente con l’ora legale il mio orologio dopo cinque mesi fa l’ora giusta. Poi ripensandoci non me ne frega un cazzo.
Cammino sulle tegole. E vedo qualcuno seduto dall’altra parte, di spalle, vicino al velux. Attraverso il tetto lo raggiungo, ciao, ti ho scritto una cosa, la bruci tu per favore. Gli passo l’accendino. Lui mi sorride, hai le maniglie di due taglie in più ma mi piaci lo stesso mi dice, poi accende e brucia un angolo del foglio.
Guarda la pagina annerirsi, poi insieme spariscono nel vento carico di croissant e di cocaina.

29.3.04

Non ho più tempo per i surgelati che pretendono più di cinque minuti di microonde.Guardo l’icona di campo minato (prato fiorito ma discordo) con l’espressione di chi sfoglia il depliant delle Maldive.

23.3.04

Ore 23.30, pomeriggio.
Dopo quindici ore di astinenza da nicotina sento muoversi la gente murata viva nella mia mansarda.Comincio a rivolgere sguardi erotici ai filtri nei portacenere. Lavoro con una sola mano in photoshop e con l’altra frullo la mousse con il minipimer. Cerco il vaso di olive zuccato giganti da due litri, non denocciolate, sparo al coperchio.
23.45 mi carico di odio e esco con 3 euro,30
non ho dormito. Dopo venti minuti di tentativi alle ore 8 del mattino il mio autocontrollo è messo alla prova dalla zanzara di freddy mercury.La zanzara di freddy mercury è una zanzara non stagionale che abita a casa mia, ronza a intervalli irregolari e se ti punge può infettarti, è letale di notte e la senti anche attraverso i tappi nelle orecchie. Un mio amico anni fa è stato punto e adesso fa lo sciamano in tibet
Cammino sotto la pioggia, il bar del paese è ancora aperto per la festa dell’infertilità maschile. Un trio di showgirl in mutande mormora vicino ai tavolini esterni, lamentandosi di non riuscire a trovare una canna nel giro di chilometri. Dico loro che nella prossima puntata Lucignolo darà direttamente i numeri di cellulare degli spacciatori locali e dei bar tabacchi che vendono cocaina dopo orario di chiusura.
Distributore. Noto adesivi nuovi sotto le immagini delle marche.Metto 3.30.
Premo il mio pulsante. Crèèdito insufficiente. Noto il 3.50 sul mio adesivo.
Ripremo il mio pulsante.Una voce da donnino ripete Crèèdito insufficiente.
Stacco l’adesivo. Ripremo. Crèèdito insufficiente, caricando la è aperta.
Stacco tutti gli adesivi. Tengo premuto. Dopo sette volte di Crèdito Insufficiente pronunciato da una voce femminile, all’ottava volta parte quella maschile.”Credito Insufficiente”. Profonda, baritonale. Mi convince a prendere le camel.
Riattacco gli adesivi a ipotesi. Ripasso davanti al bar, qualcuno finalmente sta vomitando.
Mentre taglio il filtro per degustare più di 600 additivi autorizzati un canale rai per la prima volta nella sua vita mi fa del bene. Lo special sui nocs in seconda serata.
Dopo aver visto due nissan vanette fatte saltare col mitra ritorno lucida.

19.3.04

Mentre sul tetto guardo una serie di gatti accoppiarsi tra cui il mio che si differenzia per disciplina alla fila e collarino Guinness, riesamino la planimetria della chiesa del mio paese, per smontare le campane. Durante i rintocchi le mie tegole vibrano, il segnale vodafone viene deviato nei boschi e si dice che durante la piva del dicembre 1977 siano piovute noci di cocco. I preti di provincia sono creativi. Vengono a benedirti la casa con la banda del paese, che suona i carmina burana sulle scale del condominio. Stabiliscono che i rintocchi abbiano il ritmo fissato sul quarto d’ora, con un la diesis evanescente dopo i sette minuti e mezzo.
Alle 6.40, per preannunciare la santa messa delle sette, le campane suonano mi piaci brio blu mi piaci brio blu ti voglio brio blu per trenta minuti consecutivi. Poi c’è un ultimo tocco. Poi una pausa di venti secondi dove quasi sorridi prima che riattacchino dieci minuti di ritmo jazz.
A quel punto la legione di vedove si cala dalle finestre, cospirando eventi ecclesiastici sotto casa mia e cercando di sedurre l’unico anziano di sesso maschile rimasto, che è sordo e ha una cicatrice a X al posto dei genitali.
Ma io propongo. Un database di numeri di telefono di anziani collegati al campanile, che suonino a casa loro ogni quarto d’ora, con melodia prescelta.
Ma nell’attesa carico il campanile di napalm

18.3.04

L’alba alle 5.35 è decisamente irritante.
Mi costringe a interrompere una delle mie attività notturne, girare per la lombardia con il piede di porco bosch a rimuovere tutte le bande rumorose e la sopraelevazione varia dalle strade pubbliche

15.3.04

Premio jackass a mia cugina G., 3 anni, per aver infilato nel naso un pastello a cera di sette centimetri. Mia sorella aspirante apostolo si offre di portarla in ospedale. Considerando il precedente non vorrei essere io quella che dovrà portarla settimanalmente in pronto soccorso dopo la pubertà

12.3.04

Washington, Pennsylvania Avenue.
Colazione. Osama con vestaglia a quadrotti si mette il bavaglino con la scritta VENERDI’. George bush junior si sfila le ciabatte kellogg’s e beve tuorli lisci dalla sua tazza a forma di elicottero.
Osama piange. Vuole vedere le foto della sua villa in Tailandia che junior gli ha comprato e la foto delle trenta undicenni che circolano viziose per le stanze.
Junior gli dice dopo, dopo, entro aprile finiamo in sala registrazione, poi registriamo la tua cattura che cento giorni prima dell’election day deve essere tutto montato, che la musica in background di elvis che ho scelto ha ritmi particolari, e poi dobbiamo aspettare che ti scompaia l’hennè.
Ok mugola osama, ma dobbiamo fare in fretta, in fretta, devo partire, mica che una delle undicenni mi diventa signorina in mia assenza.

10.3.04

Il terzo giorno senza dormire sei un’oliva che galleggia in un vasetto.
Giri su un canale francese non identificato e intravedi scene di blade runner.
Su un canale francese. Blade runner.
Ritieni di dover vedere Rutger Hauer morire in francese.
Ma la frequenza è disturbata e piùblu affiora da tergo, con liveshow bellefighe.it, sposando navi di combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione con i feel love di donna summer.
Harrison Ford insegue Zhora e un culo enorme emerge sullo schermo. Zhora ci passa attraverso mandandolo in frantumi e scappa per le vie della metropoli. Ford spara a due lesbiche che si solleticano i perizomi, intanto zhora vestita di domopak esce da un capezzolo rosa e rientra nel buco di un culo.
Appena vedi Roy pronunciare la sua frase finale seduto vicino a una pornovichinga che succhia un birillo da bowling, allora decidi che il limite è stato superato.

8.3.04

Braveheart. Dopo la scena ‘Il prigioniero desidera dire una parola.> Libertà’ seguita dalla decapitazione, è matematico che qualsiasi donna vedente si scoperebbe a morte Mel Gibson.
Da questa ovvia osservazione si possono dedurre le basi psicologiche del degrado relazionale e sessuale della società del ventunesimo secolo.
In sintesi
+più decapitazioni
-meno puttanate

.

giorno x
3.23 davanti a casa mia.Un gruppo di ventiquattro extracomunitari assalta un camion di mimose diretto a giardini&giardini f.lli bellotti e ruba dodici scooter.
5.45. Dodici piaggio liberty partono per milano con ventiquattro zaini seven pieni di bouquet di mimosa confezionati a mano.
Per l’ipercoop è natale. Per l’alpitour è il 15 agosto. Per i lavavetri è oggi.

5.3.04

Ansa. Il 70% delle ragazze italiane fascia 13-21 dichiara che il proprio obiettivo professionale è diventare la figa in bikini che nelle trasmissioni mattutine è sdraiata sulla panca con addosso la spremuta di bottarga sul decolleté.

4.3.04

Milano, settembre 2002
L’agenzia pubblicitaria ingaggiata dalla TIM parcheggia i due quad e si siede sul marciapiede davanti al Tipico Pizza
Mario Cotone apre il portatile e invia via email un foglio excel al suo collega Salvatore Po, inviato in Croazia per cercare una prostituta disposta a rappresentare la primadonna TIM nella prossima campagna. Nelle tab profila le caratteristiche richieste: una seconda abbondante di reggiseno, perché ormai sopra la terza sei aggressiva.
Un culo sfruttato ma sopravvissuto
Espressione facciale robotica, sopra la marionetta ma sotto spock. Poi indossano la bandana Tipico, prendono i tranci, li mettono nel cestello dei quad e vanno a fare le consegne a domicilio.
Il corpo di Salvatore Po viene ritrovato due giorni dopo nel quartiere a luci rosse di Zagabria con la testa nel cesso e lo specchietto retrovisore di una skoda nel culo. La ragazza che però ha selezionato viene spedita in Italia e regolarmente assunta da Tipico.
Nello spot di luna rossa viene doppiata dalla nonna svizzera di valeria golino.
Nello spot sulla spiaggia conosce e si accoppia regolarmente con un mastino francese.
Da questo momento in poi l’agenzia pubblicitaria tim collezionerà perle di autentica genialità pubblicitaria.
il cane ettore.
Al mio paese c’è chi ha trasformato un fucile da sub excalibur 2000 in un fucile d’assalto, che tiene carico nella vetrina dei liquori, e vive con l’unico obiettivo di fargli un buco in fronte.
le fighe del cane ettore
nel prossimo spot, un gruppo di ballerine russe in topless gli faranno deliziare il ciappi spalmato sul decolleté.
i giamaicani
il copy dell’agenzia è stato ritrovato senza vita con in bocca il tubo di scarico di un bus di linea milano lorenteggio-bisceglie
al bano
sono in vendita teste in cera o pelle di al bano, ricostruito perfettamente con capelli e peli veri, a bocca aperta, da usare come portacenere in salotto