27.2.10

Pinocchio >>

Ore 14.15, mattina presto, milano circonvallazione.
Mancano sei km e tre semafori illusori all’arrivo, cioè quarantacinque minuti abbondanti.
Il concetto di semaforo illusorio o apparente è la manna di tutti i lavavetri. Quando diventa verde, puoi avanzare di 30 centimetri. Ma con strafottenza agonistica.
C’è chi in 30 cm riesce a mettere la quarta o fa un burnout con l’apecar aziendale. Al verde, c’è chi ha visto una DeLorean scomparire nel nulla.
Si dice che la gara dei trenta sia stata vinta da un nonno di 80 anni su una panda, tamponato al tempo giusto da un bergamasco su un’iveco da tergo. Il nonno è uscito dalla panda demolita tra gli applausi. Il tizio sulla porsche che è arrivato secondo, gridava imbroglione, che gusto c’è a prendere una porsche se non puoi vincere nelle gare dei trenta a milano.
Al primo semaforo illusorio c’è il mio lavavetri personale. (Quando non puoi evitarlo, prenotalo.)
Si chiama Pinocchio e dovrebbe sfiorare i sette anni. Fa anche altri lavori. Accompagna in metropolitana il papà, G, con in mano il bicchierino per chiedere moneta, è capace di sputare saliva con getto parallelo al suolo per almeno due metri, fuma una marlboro rossa in due tiri e ama gesù. Suo papà faceva il falegname. Bel mestiere dico, anche il papà di gesù che si chiamava G come il tuo faceva il falegname, anche gesù avrebbe fatto il falegname se non si fosse buttato in politica.
Poi però l’attività del padre è andata in vacca, e ha ripreso una sua vecchia passione: suonare il flauto di plastica. E per velocizzare la sua ascesa artistica, si esibisce direttamente in metropolitana. Pinocchio mi dice ammirato che G sa suonare la perelisa a due mani.
Sua madre non l’ha conosciuta, ma suo padre quando beve dice che era una gran suonatrice di flauti anche lei.
Scusa pinocchio ma quanti anni hai.
Apre un palmo e aggiunge una o due dita dell’altra mano, così, indeciso.
Ma non vai a scuola.
Mi risponde che certamente, lui va a scuola.
Quando.
Quando c’è.
E da grande cosa vuoi fare.
Suonare il flauto a due mani.
Poi prende uno straccio marrone, mi sporca completamente il parabrezza e mi chiede la sigaretta. Perché pinocchio si paga a sigarette o a banane.
Perché a sette anni ha capito tutto: il futuro dell’economia è il baratto.
Su una cosa in effetti sono d’accordo con tutti i lavavetri che ho assunto come dipendenti: la sterilità del concetto di iva.
Considerando che percorro 20 metri in dieci minuti, a volte parlo con Pinocchio o lo guardo insozzare altre macchine e prelevare sigarette. Un giorno mi dice che ha fame e se ho un panino, gli do 5 euro e gli indico il bar, lui entra nel bar e esce con un pacchetto di marlboro rosse.
Semplice gestione di priorità.
Poi un giorno non l’ho visto più. Forse suo papà è ritornato nell’est, forse ha imparato a suonare il flauto a due mani.