13.4.04

Mansarda, venerdì, ore 18:nn
Padre coraggio alla porta.
Apre e entra seguito da coro angelico in giacca, cravatta, bermuda.
Appena mi vede smorza il sorriso, si siede sul bracciolo della poltrona, mi fissa inquieto.
Pausa.
“ti sei confessata?”
mi giro dallo schermo del pc, corrugo le sopracciglia,
“no.”
sostengo lo sguardo.
Il vento sparge le stampe delle fatture primo trimestre 2004 ma noi immobili. Silenzio.
Sostengo lo sguardo.
L’aria dei tre metri che ci dividono è talmente carica di tensione che ti ci puoi sdraiare sopra.
Cala il sole, le nuvole si spostano ad ovest.
Una filippina sconosciuta ci passa il folletto vicino alle gambe e noi alziamo i piedi alternativamente senza abbassare lo sguardo.
Ci fissiamo.
Due ragazzi in passamontagna attraversano lo spazio visivo con il mio subwoofer sottobraccio, e escono dalla mansarda passeggiando.
arriva il primo tuono.
Le lenti a contatto nei nostri quattro occhi vibrano.
La luce si spegne, lui si alza dal bracciolo.
Si gira di spalle e sussurra: “Dove ho fallito?”
Poi uscendo sbatte la porta scardinando le cerniere.

6.4.04

Ore 3.00 qualcuno bussa alla porta.
Si. chi è. (sperando in giancarlo giannini)
Voce biascicante al limite del riconoscibile, mio fratello sid vicious mi guarda negli occhi mentre apro lentamente la porta. Puzza di luppolo. Di tantissimo luppolo. Ha il viso censurato a pixel. dietro di lui, dieci cantori a cappella e sul leggio uno spartito di Johann Sebastian Bach. Parte la sigla di Quark 1980.
la scena si svolge rallentata a ¼, Sid alza la mano lasciando la scia visiva del movimento fluido, accenna a lanciarsi nel salotto. Lo vediamo a mezz’aria mentre la mia testa sfuocata ruota a ovest a rilento con sopracciglio dubitativo. Lui corre a 2 fotogrammi per secondo, lasciando tracce di sagome viola. Io con immensa flemma graduale mi rigiro verso i coristi, sollevo la mano, vedo centinaia di profili di dita blu seguirmi e gli sbatto in faccia la porta.
Uno scroscio di emissione gastrica incontrollata fa vibrare le corde del pianoforte. Un sol diesis suona in autonomia.
Sid vicious è entrato in mansarda e sta vomitando nel mio cesso.o meglio, nella mia doccia. O forse, sul tappeto Rinascente.
Incontro la mia immagine allo specchio e la mia espressione è terrorizzata, me è mediata dal gusto del propoli gola. Punto primo. Considerato l’attuale coefficiente di rigetto tuo fratello non sarà in grado di reagire quando gli darai in mano uno straccio con il flacone di anitraWC.
Secondo. L’acustica del conato è la cosa peggiore dopo il rumore del cucchiaio che raschia la pentola di acciaio inox
Salto sul tetto a piedi uniti.
Mi tappo le orecchie cantando nightswimming
Appena infilo la testa sotto il velux riparte la sparatoria in bagno. Comincio a sentire un po’ di nausea psicosomatica, aspetto altri dieci minuti.
Dopo un pacchetto di sigarette rientro, sid vicious sta dormendo e progressivamente schiumando sul mio cuscino.
Ho la visione onirica di mio fratello che mentre vomita pulisce con il mocio vileda.
Entro in bagno insieme a Padre Merrin, e vedo.
Tutto perfettamente a posto, uno straccio e l’anitraWC vuoto.
Mai la bava di mio fratello sul mio cuscino mi è sembrata tanto commovente.