1.5.02

Io morirò di nostalgia.
Di quella sensazione che ti prende una domenica mattina quando suonano le campane e sento qualcuno che sta passando l’aspirapolvere. Una morte inspiegabile per i dottori. Mia madre non potrà neanche denunciare la folletto.
Come alla fine di tutti i racconti scritti sulle prime dieci pagine di block-notes da lì in poi vuoti,
la frase: “Chiara. 20 anni. e tu?”
24, 24 anni ormai.
La sensazione di quel preciso momento in cui la penna chiedeva a me stessa: e tu?
Dolore, campane, lilacwine, dolore.
Ho scoperto da poco che una certa catena di supermarket ha il business delle croste di grana parmigiano vendute a peso. America. Quel giorno devo averle e rinuncio temporaneamente alle marlboro lights(vedi a uscire di casa con 5 sacchi?). Torno nella mia mansarda. Le appoggio sul tavolo. Le “rubavo” da piccola in tacito accordo con il Vittorio (gestore dell’A&O vicino a casa mia), goduria vera del lunedì pomeriggio.
Guardo il caminetto spento. In quel momento parte l’Hallelujah del vecchio Buck, e io piango.